venerdì 30 gennaio 2009

La Principessa giornalista Gelsomina Aprile di Svevia : e' una vera principessa e fu veramente aggredita a causa dei suoi articoli


Il Corriere della sera reca erroneamente una notizia del 1 luglio 94 smentita da altri quotidiani calabresi.
A Dettare tale calunniosa notizia , come da registrazione colloqui giornalisti Ansa di Cz fu un poliziotto(colluso con personaggi coinvolti in truffe fondi sisde e persone di san Luca )il quale tendeva a screditare la credibilita' della giornalista definendola falsa principessa, calunniandola pur sapendo di mentire, a seguito delle denunce della principessa giornalista . Trattavasi effettivamente di truffatori ed usurai che avevano sottratto l'hotel di un certo F. tramite estorsione e minacce e truffato una gentildonna di Cz la professoressa Carolina Nicita Ambrosio, teste della giornalista ,la quale aveva investito un cospicuo patrimonio in societa' fasulle di un medico che approfittava della fiducia delle pazienti per consigliarle a fare investimenti per poi denunciare passivi , ricorrendo a falso in bilancio.





Ci fu reale aggressione ed un presunto tentativo di sequestro a danno della principessa Gelsomina Aprile di Svevia Hohenstaufen Puoti , la quale come e' emerso da atti giudiziari aveva denunciato che dopo aver investito per tali aziende decine di miliardi ,ed azionista di tali aziende, si vide sparire il tutto e mai avrebbe pensato che un vecchio medico di famiglia fosse anche colluso con estorsori ed usurai della Locride con cui condivideva affari, ricorrendo anche a minacce tramite personaggi di San Luca, poi condannati.(cio' emerge da atti del Pm di Locri e dalla sentenza di condanna del gruppo calabrese.
La Giornalista Yasmin Gelsomina Aprile della Santa Progenie Sveva Anglicana Siciliana Hohenstaufen Burey Anjou Puoti, autrice di alcuni articoli che denunciavano clan di usurai e sequestratori , sfuggi' con ardite manovre dell'auto al tentativo di sequestro , ma non tento' assolutamente di investire gli energumeni, come conclusero i giudici nella causa vinta dalla principessa, che risulto tale per triplice prosapia.

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