mercoledì 24 dicembre 2008

Vincenzo di Bonaventura Teatro Aikot formula i piu' sinceri auguri di Buon Natale





Teatrlaboratorium27Aikot porge a tutti i più sinceri auguri di Buon Natale e di un sereno Anno Nuovo




Vi ricordiamo le iniziative in cantiere per il nuovo anno che riguardano musica, poesia, teatro, danza, letture, cinema, festival e nuove proposte.




Inaugurazione della nuova sede teatrale situata a Casette d' Ete (MC), 35 posti a sedere, sala teatro polifunzionale con palcoscenico adattabile ed attrezzature fonico illuminotecniche

e visive di primo livello.

Programmazione stagionale sulla poesia dei giovani autori italiani gestita in forma di concerto e sugli autori scomparsi che hanno lasciato in eredità opere di grande valore artistico e tecnico.

Sezione dedicata agli istituti scolastici che potranno assistere e partecipare al montaggio e allo smontaggio di alcuni spettacoli, in particolare quest'anno dedicati alla grande figura di Luigi Pirandello. I testi saranno quelli di :

“Non si sa come”, “Così è se vi pare”, “Sei personaggi in cerca d'autore”, “Enrico IV”, “L'amica delle mogli”, “Il gioco delle parti” e l'epistolario Pirandello-Marta Abba recentemente ripubblicato.

Mostre di giovani pittori e scultori marchigiani distintisi per innovazione e nuove tecniche pittoriche.

Valorizzazione degli artisti che da anni esercitano il culto del canto lirico e del canto leggero.

Allestimento di musical in collaborazione con artisti professionisti.

Lectura Danctis In Orchestra, Inferno, Purgatorio, Paradiso in collaborazione con professori esperti di letteratura dantesca aperta alle scuole di ogni ordine e grado.

Jazz e dintorni, Jazz e territorio, Jazz ed artisti marchigiani associati in proposta e progetto di concerto.

Cinema: dediche speciali al grande cinema di Ford, Spielberg, Kurosawa, Kubrick in collaborazione con esperti di cinema del '900.







Altre iniziative saranno di volta in volta segnalate ai soci del Teatrlaboratorium27Aikot con scadenza trimestrale e fin d'ora si informano tutti gli appassionati ed i soci che il Festival “Autoctophonia 6” quest'anno avrà come scopo principale quello di valorizzare i grandi artisti marchigiani che operano sia a livello territoriale sia nazionale .




Nel rinnovare gli auguri di Buone Feste, Teatrlaboratorium27Aikot vi informa che a breve sarà comunicata la data dell'inaugurazione della sala, felicissimi di accogliere idee, suggerimenti, iniziative per le attività future.




A presto,

Teatrlaboratorium27Aikot

Dinastia Macedonio Aprile von Hohenstaufen Puoti

Arme dei Macedonio: vaiato d'azzurro e d'argento al leone d'oro.
Arme dei Macedonio di Maione: vaiato d'argento e d'azzurro alla banda d'oro attraversante, caricata di un leone rosso.


© Napoli - Stemma della Famiglia Macedonio, marchesi di Oliveto.

Le origini della famiglia Macedonio non sono certe, due le ipotesi formulate:
1) famiglia originaria di Napoli;
2) casato proveniente dalla Macedonia, risalente alla dinastia Macedone e, più precisamente, discendente di Tessalonica, figlia di Filippo II di Macedonia e di Nicesipoli di Farete, moglie di Cassandro re di Macedonia, sorellastra di Alessandro Magno, figlio di detto Filippo II e di Olimpia.
I Macedonio, insieme ai de Dura, ai di Gennaro, ai Pappacoda, ai Venato e agli Strambone, possedevano lo iuspatronato sulla chiesa di San Pietro a Fusariello ubicata nella contrada del Fusario, chiamata così perchè si immergeva la canapa nelle acque correnti che in quel luogo confluivano in abbondanza.


© Napoli - Fontana Spinacorona
Le sei famiglie amministravano il seggio detto “Aquario”, così chiamato per la presenza di numerose fonti d’acqua, alcune delle quali anche curative. Con la riforma angioina iniziata da re Roberto e proseguita nel 1420 dalla regina Giovanna II si abolirono i sedili minori e i nobili appartenenti ai seggi “Aquario” e “dei Griffi” furono d'autorità aggregati al sedile di Porto, la cui sede si trovava nei pressi della chiesa di S. Giovanni Maggiore, non lontana dalla fontana Spinacorona, dove si lavoravano le trine dei tessuti con l'acqua che sgorgava limpida dai seni della sirena Partenope, proveniente da una grotta posta al di sotto di casa d'Afflitto.
Tra i personaggi della famiglia si ricorda:
Bartolomeo Macedonio che insieme ad altri nobili finanziò la guerra di Carlo I d'Angiò contro Corradino di Svevia.
Teseo fu Cameriere e Consigliere di Carlo I e poi di Carlo II ed ebbe in dono le terre di Mola e Faggiano.

Galeotto Macedonio fu governatore della provincia di Principato ultra.
Pietro Macedonio, insieme a Giovanni de Dura, Antonio Origlia, Leonetti Pappacoda e Benedetto Sirignano, aiutò con mezzi e uomini Carlo di Durazzo a spodestare la zia Giovanna I, cingere la corona di re di Napoli con il nome di Carlo III di Durazzo.

Leone Macedonio fu sindaco di Napoli e in seguito nominato viceré delle Calabrie dal re Alfonso I d'Aragona e da questi discendono i rami calabresi, i cui membri a partire dal XV secolo furono cavalieri di Malta.
Marcello Macedonio (Napoli, 1582 † 1620), patrizio napoletano, gesuita, fu poeta e scrittore in Napoli.
Nella chiesa di S. Pietro Martire di Napoli vi è la cappella gentilizia dei Macedonio con il monumento sepolcrale di Pietro Macedonio, morto nel 1437, vestito da guerriero, con le braccia incrociate sul petto. Egli fu, tra l’altro, governatore degli Abruzzi, ambasciatore di re Ladislao in Cipro ed in Armenia, Siniscalco del Regno di Napoli.

Napoli - Chiesa di S. Pietro Martire - oggi Cappella delle Università di Napoli

Nella cappella vi è anche la lastra tombale di Antonio e Padovano del 1516, voluta da Luigi Macedonio; altra lapide ricorda Alessandro Macedonio, morto nel 1777. Sulla tomba di detto Pietro e di Leone Macedonio, Vicario delle Calabrie, si legge l'epitaffio, a fianco riportato:
Hic requiescit corpus Magnif.
Domini Petri Macedonij de Neap.
militis Regis Ladislai et Regine Ioanne II
Senescalli. ob. 1432. 20 Januarij.
Hoc est sepulcrum Magnif.
Militis Domini Leonis Macedoni.
1464



© Napoli - Stemma dei Macedonio di Maione dei duchi di Campora

Un ramo dei MAcedonio, che ebbe il ducato di Campora adottò il cognome di MACEDONIO DE MAIONO o DE MAIONE volendo così evocare la leggendaria discendenza del casato da Alessandro Magno (MAGNO-MAIOR-MAIONO).


Napoli - Chiesa Santa Maria la Nova - il soffitto dorato impreziosito da 46 dipinti - una delle tante mete del turismo d'arte.
Giovanni Vincenzo è considerato il capostipe di questa linea; sposò donna Antonia Venato figlia di Giovan Battista, Patrizio Napoletano, e di Lucrezia Torres. Dal matrimonio nacque:
1) donna Elena Macedonio de Maiono;
2) don Andrea Macedonio, Patrizio Napoletano, che nel 1604 comprò la terra di Campora e sposò donna Andreana Miroballo.
In Napoli nella chiesa di S. Maria la Nova vi è il sepolcro di detto Giovanni Vincenzo Macedonio, ove si legge il seguente epitaffio:


IOANNI VINCENTIO MACEDONIO
VIRO PATRICIO
IURE CONSULTO ET PATRONO INSIGNI
REGIO LIBIT.DIIUDICANDIS CONSILIARIO
ANTONIA VENATO
PERPETUIS OBRUTA LACRYMIS
CONIUGI CONCORDISS ET INCOMPARABILI
VIX ANN XLII OBIT M DLXV
HIC DIEM PERDIDISSE AIEBAT
IN QUO ALIQUEM NON IVVASET





Don Nicola Saverio Macedonio, 6° barone di Poligori e vice-principe di Roccella nel 1790, ereditò dal ramo napoletano dei Macedonio, duchi di Grottolelle, marchesi di Ruggiano, Oliveto, Capriglia e Tortora e signori dell’isola di Nisida, tutti i titoli della famiglia a seguito della morte senza discendenza di don Francesco III Macedonio, 6° ed ultimo duca di Grottolelle del ramo napoletano, (nato a Napoli il 4 sett. 1783 e morto ivi il 4 aprile 1834) e in forza delle clausole dell'investitura originaria del titolo duca di Grottolelle, dato ai Macedonio dal Re Filippo IV di Spagna il 4 giugno 1646, i titoli passarono al cugino primogenito collaterale Nicola Saverio Macedonio, da cui il primogeniito Vincenzo Mcedonio gireconsulto e Cavalier di Malata, da cui Raffaele, Da cui Eugenio, da cui Tommaso da cui Roberto Macedonio Junior che sposa la principessa Giovanna Aprile von Hohenstaufen Puoti Macedonio da cui Francesca, Patrizia,Tommaso Eugenio, Erminia Macedonio, ultimi duchi Di Grottolella, Marchesi di Ruggiano, Tortora, Capriglia, Signori di Nisida ,ecc, baroni di Poligori.

venerdì 19 dicembre 2008

Ricordando Lady Julie von Schwabe

pubblicazione: M Monografia
Autore: Salis von Schwabe, Julie 1819-1897
Titolo: Richard Cobden : Notes sur ses voyages, correspondances et souvenirs / recueillies par M.me Julie Salis Schwabe ; avec une préface de M. G. De Molinari
Pubblicazione: Paris : Librairie Guillaumin et C., 1879 (Saint Denis : imp. Ch. Lambert )
Data: 1879

La Principessa Yasmin commemora a Nizza, Lady Julie Salis von Schwabe, fedecommessa dell'eredita' del nonno , il principe russo Vincent Aprilov Niphi Nero' Hohenstaufen Putiatin von Kourland (Vincenzo Aprile della Santa Progenie sveva sicana anglicana italianizzato dal ministro Lanza il 1873 ). Lady Julie investi' gran parte dell'eredita' del principe Aymer e di Elvira Hohenzollern genitori di Vincent nel Collegio di Froebel a Napoli che doveva essere destinato alla memoria di Corradino di Svevia, ma dopo la morte di lady Julie , sepolta nel cimitero dei protestanti a Napoli, fu invece destinato alle principesse Savoia.(vedi lettere di Failla); gran parte del patrimonio di Aimar , il padre del piccolo principe curlandese Vincent , rimasto orfano, fu destinato a sovvenzionare Garibaldi cui fu donata ,con i fondi di Aymar l'isola di Caprera.

giovedì 4 dicembre 2008

Avril de Buren Souabe de Plante ou Avril de Burey Anjou Plantagenet,Aprix duc of Wuerttemberg

Avril de Saint Genis, or d'Aprix from Wuttemberg , Aprilov Bhuren from Kourland .



Name: Age: Sex: occupation: Country they belong to: Destination:

Philipp Isidore d'Aprix 39 male Painter Wuerttemberg USA

Anna Maria (his wife) 30 female Wuerttemberg USA

Ernestina Louisa 11 female Wuerttemberg USA

Philipp Isidore 9 male Wuerttemberg USA

Anna Maria 7 female Wuerttemberg USA

Heinrich 4 male Wuerttemberg USA

Carl 1mo. male Wuerttemberg USA