lunedì 29 giugno 2009

princess Kathrine von Greece

Ancestors of Princess Katherine of Greece and Denmark


16. Frederick William, Duke of Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg



8. Christian IX of Denmark



17. Princess Louise Caroline of Hesse-Kassel (or Hesse-Cassel)



4. George I, King of the Hellenes



18. Prince William of Hesse



9. Princess Louise of Hesse-Kassel (or Hesse-Cassel)



19. Princess Louise Charlotte of Denmark



2. Constantine I, King of the Hellenes



20. Nicholas I of Russia



10. Grand Duke Konstantine Nicholaievich of Russia



21. Princess Charlotte of Prussia



5. Grand Duchess Olga Konstantinovna of Russia



22. Joseph, Duke of Saxe-Altenburg



11. Princess Alexandra of Saxe-Altenburg



23. Amelia of Württemberg



1. Katherine of Greece and Denmark



24. Frederick William III of Prussia



12. William I, German Emperor



25. Duchess Louise of Mecklenburg-Strelitz



6. Frederick III, German Emperor



26. Charles Frederick, Grand Duke of Saxe-Weimar-Eisenach



13. Princess Augusta of Saxe-Weimar and Eisenach



27. Grand Duchess Maria Pavlovna of Russia



3. Princess Sophia of Prussia



28. Ernest I, Duke of Saxe-Coburg and Gotha



14. Prince Albert of Saxe-Coburg and Gotha



29. Princess Louise of Saxe-Gotha-Altenburg



7. Victoria, Princess Royal



30. Prince Edward Augustus, Duke of Kent and Strathearn



15. Victoria of the United Kingdom



31. Princess Victoria of Saxe-Coburg-Saalfeld

Convegno a Salisbury:le sette sataniche emergenza del Medioevo del terzo millennio a cura di Cristianesimo Vivente

Princess Yasmin Honoray International President

The Netherlands: Royal Holland Society of Sciences and Humanities
The Royal Holland Society of Sciences and Humanities was established in 1752 by seven distinguished burghers of the city of Haarlem, in the then Republic of the United Provinces of the Netherlands, in order "to promote science" (in the broadest sense, including the "arts").

It is the oldest learned society in the country today and is constituted as a dual body comprising approximately 350 "science promoters" (known as "directors") and an equal number of active scholars (known as "members"), drawn from the natural sciences, the humanities and the social sciences. Links with institutions outside the Netherlands are maintained - on a personal basis - by the appointment of "foreign members", currently numbering about 30 persons. Membership is granted by invitation only.

Thanks to its unusual structure, the Society can act as an effective meeting place for leading persons from within and outside academia. It is also in a unique position to provide independent judgment in many fields and does this by serving in the review process for a number of prestigious awards and fellowships.

Visit the website of the Royal Holland Society of Sciences and Humanities

I discendenti di King Didier

The Royal House
Having existed for more than 1000 years, the Danish Monarchy is one of the oldest in the world. The two large houses of the Danish Monarchy are the House of Oldenborg and the House of Glücksborg. In 1863, the House of Glücksborg succeeded the House of Oldenborg. The present Royal Family are the direct descendants of the House of Glücksborg.
The members of the Royal House include Her Majesty The Queen, His Royal Highness The Prince Consort, His Royal Highness The Crown Prince, Her Royal Highness The Crown Princess, His Royal Highness Prince Christian, Her Royal Highness Princess Isabella, His Royal Highness Prince Joachim, Her Royal Highness Princess Marie, His Highness Prince Nikolai, His Highness Prince Felix, Her Royal Highness Princess Benedikte and Her Highness Princess Elisabeth.
The Royal Family comprises Her Majesty The Queen’s relatives, including Her Majesty Queen Anne-Marie.

sabato 27 giugno 2009

Puoti von Comneno Paleologo

dizionario di Sancritto



Des Pota o Poto ,o Puoti , Potente ,Forte Venere o Palai), Re, Principe, in aramaico ,Komne da cui Comneno , in sanscritto Palaeologus , da cui Paleologo da Pala .

Dynasty Avril de Buren Anjou Hohenstaufen Plantagenet

Casato degli Hohenstaufen (2) [modifica]

Costanza Alfonso II, re di Aragona 1179 5 agosto 1209 1211-12
marito come Re in opposizione/
5 luglio 1215
marito non opposto 22 novembre 1220 23 aprile 1220
cessa di essere Regina:
figlio eletto Re;
23 giugno 1222
cessa di essere Imperatrice alla morte Federico II
Jolanda di Brienne Giovanni di Brienne, Re di Gerusalemme 1212 9 novembre 1225 non fu mai Regina di Germania 9 novembre 1225 25 aprile 1228
Isabella Giovanni, Re d'Inghilterra 1214 15/20 luglio 1235 maggio 1237
Cessa di essere Regina:
eletto Re il secondo figlio del marito, Carlotto ,premorto, gli subentra il fratello Federico VI(Dinastia Avril de Saint Genis Buren Anjou)
1 dicembre 1241
Cessa di essere Imperatrice alla morte
Bianca Bonifacio I d'Agliano c. 1200 c. 1233 ?
Non è certo che ci sia stato un matrimonio mai Regina di Germania c. 1233?
Non è certo che ci sia stato un matrimonio c. 1233
Margherita
Regina dei Romani Leopoldo VI di Babenberg, Duca d'Austria c. 1204 29 novembre 1225
Regina per matrimonio:
marito fu re sotto suo padre, Imperatore Federico II;
23 marzo 1227
Incoronata Regina mai imperatrice 4 luglio 1235 marito detronizzato;
12 febbraio 1242 morte del marito 29 ottobre 1266 Enrico VII di Germania
Elisabetta di Baviera
Regina dei Romani Ottone II di Wittelsbach, Duca di Baviera 1227 1 settembre 1246 mai imperatrice 21 maggio 1254 9 ottobre 1273 Corrado IV
Immagine Nome Padre Nascita Matrimonio Diviene Regina Diviene Imperatrice Cessa di essere Consorte Morte Marito


Casa d'Asburgo (1) [modifica]

Arma di Federico VI Avril de Buren Anjou Hohenstaufen Plantagenet Avril de Saint Genis Imperatore ed erede del Regno di Sicilia e Gerusalemme


Tale arma e' patrimonio esclusivo dei legittimi discendenti di Federico II, Avril de Buren Anjou Staufer Friius Pinon Rescescegene Sicene Sveve Vocant fontanas Avril(Staufer ) de(von) Hohen(Saint) Staufen(Genis)

Sottoil segno del pino

Il Pino in sanscritto Dauru,traduce Aufer o Avril o Aprile ,ovvero Veib o Veiblinghen, frutto o linea di Venere.Si spiega così perche'il motto degli Hohenstaufen sia "Semper Virens " riferito allo stemma di Re di Gerusalemme che, nella sinistra araldica, reca tre pigne di pino,mentre l'arma dei discendenti di Federico VI ,figlio di Federico II ed Isabella d'Inghilterra ,in Bretagne, Avril de Buren Hohenstaufen d'Anjou ,rechi un pino sempre verde , con il motto Semper Virens. Il pino(Daurus in sanscritto ) e' simbolo della imperturbabilita'della dinastia divina.

sabato 6 giugno 2009

Puoti o des Pota ,o Komne,Comneno o Paleologo

La Croce di Re Desiderio reca il ritratto della Dinastia di Re Desiderio Figlio di Erminulfus che discendeva dall'Imperatore Costanzo)Porfirogenita(discendente di Gallia Placidia e Costanzo figlio di Costantino.


Sotto il firmamento inondato di stelle dal Ferramola, nell’oratorio di Santa Maria in Solario, brilla di duecentododici fra pietre preziose, gemme vitree e cammei, la Croce detta di re Desiderio, superbo manufatto databile all’VIII-IX secolo d.C.
La prima descrizione della Croce si rinviene nel 1657, in uno scritto della badessa Angela Baitelli, che la colloca in Santa Maria in Solario, dove attualmente è ospitata, dopo la riapertura del Museo nel 1998.
La Croce, che aveva funzioni devozionali e processionali, rappresenta uno degli esemplari liturgici più rari giunti sino a noi, per la gran quantità e il pregio delle pietre decorate, sparse “a tappeto” ma simmetricamente sulla struttura portante in legno, rivestito da una lamina metallica, con i bracci dilatati alle estremità.
Elementi decorativi di età romana, longobarda e carolingia distinguono l’impianto strutturale della Croce, in cui coesistono anche le integrazioni compiute nel corso dei secoli: talmente ricche sono le decorazioni racchiuse nel manufatto da far pensare che si trattasse di materiali provenienti da un tesoro regio, donati in età altomedievale, e da alimentare la leggenda della Croce quale dono di Galla Placidia, e successivamente di Desiderio, fondatore del monastero.
Dall’analisi storico-artistica, tuttavia, la datazione è stata spostata più avanti nel tempo, alla prima età carolingia, per opera di un opificio dell’Italia settentrionale.
Fra i molteplici elementi decorativi si riconoscono, all’incrocio dei bracci della Croce, due tondi impreziositi da un’effigie di Cristo in trono (datata X secolo) e, sul verso, un Crocifisso (aggiunto nel XVI secolo), mentre al termine del braccio inferiore campeggia il raffinato medaglione del III secolo d.C., che immortala una donna aristocratica attorniata dai due figli, che l’interpretazione leggendaria identifica in Galla Placidia ovvero nella regina Ansa, fondatrice di Santa Giulia, con i figli Adelchi e Anselperga. Suggestive le ipotesi formulate attorno all’iscrizione in greco rintracciabile nella decorazione, BOYNNEPI KEPAMI, ritenuta inizialmente la firma dell’autore, ma secondo studi più recenti riconducibile al nome del pater familias del nucleo ritratto.(infatti Boynnepi in greco Voinneri, significa Desiderio, mentre Kerami ,di sangue rosso,ovvero Porfirogenito, quindi Re Desiderio stigmatizza la sua anamnesi da costantino , attraverso Gallia Placidia e Costanzo, da cui discendeva Erminulfus padre di Re Desiderio.
L’elemento più autentico e connotante del manufatto, tuttavia, si sostanzia nello spirito eclettico e nella versatilità con cui intagli dai temi più diversi sono incastonati armonicamente nell’opera: una Vittoria alata del I secolo a.C., un cammeo con sfinge dell’età romana imperiale, oltre a rielaborazioni di età longobarda e carolingia, mentre, sul verso, un cammeo di età ellenistica con un giovane guerriero e il calcedonio con profili affiancati di età giulio-claudia, rilavorati in età tardoantica. Di particolare pregio anche due rare Alsengemmen, gemme vitree databili intorno all’anno Mille, e il ritratto di imperatore con egida, attribuito al gusto medievale della corte di Federico II.
Opera di alta oreficeria dagli originali cromatismi, la Croce doveva non solo rappresentare la pienezza della devozione cristiana al Cristo Salvatore, ma anche enfatizzare il ruolo delle dinastie regnanti, in un continuo gioco di rimandi fra potere imperiale di eredità romana e anelito religioso, gloria ultraterrena e simboli secolari. La stessa scelta di tempestare la Croce con pietre preziose, come si faceva per la corona imperiale, rappresenta un chiaro rimando al valore e alla potenza della Chiesa, non seconda a quella del Cesare.
La fortuna della Croce rimarrà intatta nei secoli, tanto da prestarsi da modello, fra l’800, sotto l’impero di Carlo Magno, e l’anno Mille, per la composizione delle grandi croci gemmate di celebri cattedrali, come la Lothariuskreuz ad Aquisgrana e la croce di Sant’Eligio, un tempo a Saint Denis a Parigi.
L’alone di leggenda intorno al manufatto lo preservò, successivamente, dalle politiche aggressive del governo della Repubblica Cisalpina, che nel 1798 soppresse il convento a Santa Giulia ma salvò la Croce, consegnata alla biblioteca Queriniana, da cui sarebbe poi stata trasferita, nel 1882, al Museo dell’Età Cristiana e, successivamente, riportata nell’originaria collocazione di Santa Maria in Solario.








'''Despota'''


può essere inteso come:
* sinonimo di [[Tiranno]]
Secondo Bressanone ,il termine compare a Costantinopoli riferito alla Gens Potitia, che da Costantino discendeva. Originariamente non aveva connotazione negativa,in quanto indicava Despota come Despotes , ossia dei Potenti, ovvero da Poto o Pothos , da cui il mito di Desiderio o Venere .Pothos era infatti il dio dell'Amore , inteso come Vrill,forza vitale, interscambiabile con Venere.L'Origine del mito di Pothos ascendeva alla cultura Longobarda ( Poto ovvero Re Desiderio) e secondo Tacito gli Svevi erano una tribu' longobarda.Si spiega cosi' perche'il nome Hohenstaufen traesse origine dal termine Au Fer da Friius ovvero Ex Freya , da Fruher, Venere o Staufer .
Secondo il mito il termine Despota era il rango regale dei familiari dell'Imperatore della dinastia Potitia, la cui aristocrazia non era concessa , ma ereditaria. Il Termine fu ripristinato in Oriente, da Re Adelchi, profugo a Costantinopoli , figlio di Desiderio , ovvero Pothos, o Poto, come il nome del nipote Poto che con il padre si rifugio' a Bisanzio, dopo la vittoria di Carlo Magno. A Costantinopoli Adelchi muto' nome, commemorando la sua discendenza da Costantino , in Flavius Potus Teodatis , da cui la dinastia Flavius Isaccus Castri Poti ,vel Komnae dictus Comnenus ,da cui i Poto o des Pota , da non confondere i con il termine de Curtis riferito a coloro che avevano frequentazione della corte dell'Imperatore bizantino, come funzionari, talvolta anche nobili, ma senza sangue reale , come annotano le cronache di Bressanone.
* titolo nobiliare di origine [[Bisanzio|bizantina]] in uso nell'Europa orientale, vedi [[Despota (bizantino)]]




Il Termine Paleologo deriva da Paliliologo da Palilie feste dedicate a Pothos o Venus o Aprile .Paleologo significa dinastia di Poto, ovvero Puoti
Il nome Paleologo e' attributo di Poto ovvero Puoti.Deriva dunque da Poto , interscambiabile con Komneno dal nome Komne Castrum Komne o Poti .Poto era nipote di Pothos ovvero Re Desiderio ,ilcui figlio Adelchimuto' nome a Costantinopoli , in Flavius Potus Teodatis Patricius Romanorum et bisantii , e fu pretendente al trono in virtu' della sua discendneza diretta da Costantino, attraverso Gallia Placidia e Costanzo, figlio di Costantino.